Lo scorso 15 novembre a Roma si è svolto il primo incontro del ciclo “Nutrinformarsi: difendersi dalle fake news” organizzato dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) per fare chiarezza sui luoghi comuni e le fake news in ambito alimentare.
Tra gli ingredienti che sono più spesso oggetto di notizie errate sui media e sui social network c’è sicuramente il latte. Non a caso alle fake news sul latte e sui suoi derivati è stato dedicato l’intervento del ricercatore Crea Umberto Scognamiglio, che, sulla base dei risultati scientifici più recenti, ha smontato alcune affermazioni che sconsigliano il consumo di latte vaccino e dei suoi derivati a tutta la popolazione per presunti danni alla salute.
Tra i principali “falsi miti”, la convinzione che il consumo di latte sia “innaturale” dopo lo svezzamento, che provochi una perdita di calcio dalle ossa favorendo l’osteoporosi, che contribuisca all’aumento di peso e di colesterolo ematico. E ancora, che sia un fattore di rischio per tumori e patologie cardio-metaboliche e che contenga farmaci/pesticidi.
Scognamiglio, a conclusione dell’intervento, ha precisato che un consumo appropriato di latte e derivati ha effetti positivi in tutte le fasce di età, con l’eccezione di alcune specifiche condizioni patologiche, quali l’intolleranza accertata al lattosio e l’allergia alle proteine del latte.